L'attrezzatura necessaria è la seguente:
1: Manara metallica per lisciare
2: Frattazzo con superficie spugnosa per stendere e lisciare materiali di finitura...
3: Frattazzo generico per lisciare l'intonaco
4: Cazzuola per stendere l'intonaco
Partiamo con il dare una definizione specifica di cosa è l'intonaco e che funzione assolve:
L‘intonaco può essere definito la “pelle” delle murature, ovvero uno strato di rivestimento murale che protegge i muri dagli agenti atmosferici e deve assolvere ad una funzione estetica molto importante che deve perdurare nel tempo.
In altre parole forma un rivestimento compatto composto da più strati, ognuno con caratteristiche e funzioni diverse, che va a coprire la muratura con uno spessore generalmente compreso tra 1,5 e 2 centimetri. In determinati casi lo spessore può raggiungere anche i 10 centimetri.
Quando parliamo di intonaco stiamo parlando di una malta composta da una parte legante (indurente) che incorpora sabbia con diametro massimo come dimensione granulometrica non superiore a 2 millimetri, che viene miscelata con degli additivi, quali cellulosa, amido, fumo di silice e altri.
I tipi di intonaco più comuni sono:
- Intonaco a base di calce, in cui l’unico legante è la calce idraulica, da cui il nome calce cemento idraulica;
- Intonaco calce-cemento, in cui il legante è costituito da una miscela di calce aerea (detta anche calce idrata, o spenta, o grassello di calce) e cemento Portland, con prevalenza di calce;
- Intonaco cemento-calce, in cui il legante è una miscela di calce idrata e cemento Portland, con prevalenza di cemento;
Come già detto l'intonaco più strati ognuno dei quali assolve a specifiche funzioni:
1° Strato: Il primo strato a contatto con la muratura viene detto rinzaffo o abbozzo; svolge il compito di creare una sorta di “ponte di adesione” tra l’intonaco e la muratura. Viene applicato in maniera non uniforme fino a rivestire circa il 60-80% della muratura: con la sua granulometria grossolana crea delle zone ruvide che serviranno da aggrappante per gli strati successivi. Tra i vari strati dell’intonaco, il rinzaffo è quello che presenta le più elevate resistenze alle sollecitazioni fisiche.
2° Strato: Il secondo strato è chiamato arriccio o arricciato o intonaco rustico, presenta una granulometria media (circa 1,5 millimetri di diametro massimo) e viene applicato in spessori che variano da 1,5 a 2 centimetri, rivestendo così il ruolo di vero e proprio scheletro di tutto il sistema intonaco. Il suo principale compito è quello di uniformare la superficie delle murature, andando ad eliminare tutti gli eventuali difetti di planarità e verticalità; dato il suo spessore, esso costituisce anche un’efficace barriera protettiva configurandosi come struttura portante per gli strati successivi (intonaco di finitura o sistema collante-piastrella).
3°Strato: L’ultimo strato, detto intonachino o velo, o intonaco civile (e la cui applicazione è generalmente definita stabilitura) ha sostanzialmente due funzioni: proteggere l’intonaco e renderlo esteticamente gradevole. Ha una granulometria fine, di diametro massimo inferiore agli 800 micron ed il suo spessore di applicazione è inferiore ai 3 millimetri.
Ora che abbiamo spiegato di cosa parliamo quando si parla di intonaco passiamo alla spiegazione della sua corretta applicazione.
1°FASE: REALIZZAZIONE DI SESTI O FASCE GUIDA
Partendo dal presupposto che l'intonacatura deve avvenire a zone verticali e di pari spessore si capisce che sia necessaria la presenza di "guide" che ci aiutino a sezionare le zone di lavori. Questo compito viene svolto dai sesti, o fasce, che sezionano la muratura in zone equidistanti per non più di 1 metro. Difatti ogni zona non deve avere una larghezza di più di un metro. Le fasce possono essere realizzate o con assicelle di legno che vengono inchiodate verticalmente al muro o realizzate con lo stesso impasto dell'intonaco che sarà lasciato ad asciugare per poi passare alla stesura delle vari mani d'intonaco.
Le fasce vanno dal soffitto al suolo e, per determinarne lo spessore, è possibile usare blocchetti di legno murati in alto ed in basso.
Per realizzare il sesto o la fascia si bagna un poco il muro e applica una porzione di malta con la cazzuola e la si posa sul vassoio, o il frattazzo, tenuti in orizzontale, per poi ritrasferirla sul dorso della cazzuola. Mediante la cazzuola si applica l'impasto sulla muratura, formando un cordone verticale dello spessore desiderato. A questo punto si poggia il listello di legno sulla fascia, tenendolo verticalmente, muovendolo alternativamente verso l’alto ed il basso, premendo leggermente. In questa maniera la superficie della fascia viene lisciata perfettamente e resa piatta, a prescindere dallo stato della parete.
Gli spigoli si preparano fissando una tavola perfettamente a piombo che sporge circa 2 cm oltre i mattoni. L’incavo che viene a formarsi va riempito con malta cementizia partendo dall'alto.
2°FASE: STENDERE L'INTONACO
Una volta che i sesti si sono asciugati e induriti si può passare all'applicazione dell'intonaco, che dovrà essere steso per zona e fino alla completa copertura. Si inizia dal pavimento e si prosegue verso il soffitto applicando un intonaco spesso almeno quanto le fasce.
Quando una zona è completa si esegue lisciatura mediante un lungo listello posto in orizzontale. Questo dev'essere appoggiato a due fasce contigue che fanno da riferimento per poi muoverlo verso destra e sinistra, procedendo verso l’alto, permettendo al listello di asportare l’eccedenza di impasto e trascinarla verso l’alto in modo da riempire eventuali mancanze.
Il lavoro va proseguito fin quando la zona non avrà tutta il medesimo spessore di intonaco interno e le fasce non saranno tutte completamente inglobate nell'intonaco stesso.
Dopo che la malta ha tirato, cioè si è indurita a causa della perdita d’acqua, si passa il frattazzo di legno o di plastica per eliminare le piccole irregolarità e preparare la superficie per lo strato finale di stabilitura fine.
3°FASE: PARASPIGOLI
Si poggia un listello lungo lo spigolo del muro in modo da costeggiare lo spigolo, dopodiché lo si fissa con dei piccoli chiodi e con l’intonaco si riempie la cavità formata dai bordi della sbrecciatura e dal listello. Successivamente, mediante n un listello di legno si spiana accuratamente l’intonaco asportandone l’eccesso. Dopo un paio di giorni, si toglie il listello e lo si fissa sul bordo opposto dello spigolo e con l’intonaco si riempie la parte rimanente della sbrecciatura usando come sponda il listello di legno. Con la cazzuola va eseguita una prima spianatura mentre con un frattazzo o con una tavoletta di legno piuttosto liscia si spiana accuratamente l’intonaco facendo attenzione a non premerlo eccessivamente.
A propria discrezione, dopo aver eseguito questa procedura, si possono applicare a questi angoli dei paraspigoli che ricreino perfettamente l'angolo. Di solito sono realizzati in ferro e sono acquistabili in qualsiasi fornitore di materiale edile.
4°FASE: LISCIATURA
Si tratta della fase finale dell'intonacatura precedente alla rasatura e viene svolta adoperando il frattazzo. Partendo dall'alto, col frattazzo bagnato, si effettuano numerosi passaggi circolari senza premere, ma insistendo se si sente che la superficie non è piatta, continuando fino a quando la superficie non sarà regolarizzata a regola d'arte.
5° FASE: RASATURA
Di solito prevede l'applicazione di un impasto a base di gesso ma ne possono essere adoperate anche di altri tipi.
Prima di stendere l'impasto è necessario assicurarsi che la superficie sia perfettamente liscia e regolarizzata. A questo proposito, prima di eseguire l'applicazione del rasante, viene effettuata quella che viene chiamata stabilitura. Questa altro non è che una malta fine che liscia la parete e la prepara all'applicazione di altre finiture. La sua applicazione deve essere eseguita tassativamente quando l'intonaco delle fasi precedenti è asciutto, infatti mediante l'attesa per l'inizio della rasatura non deve essere inferiore a 5 giorni.
Una volta ultimata la stabilitura si passa alla stesura dell'impasto rasante, che deve essere ben mescolato e di consistenza cremosa. Questo sarà raccolto sulla manara e tramite questa applicato alla parete eseguendo lunghe e regolari passate per creare un sottile strato continuo. Con la manara bagnata si passa successivamente sulla superficie per lisciarla.
Quando il gesso sarà indurito si eseguirà la carteggiatura del muro fino al completo spianamento, raccordandolo con la superficie della parete confinante. Successivamente sarà possibile eseguire la tinteggiatura desiderata.
Ricordiamo che si tratta di una lavorazione che sia meglio lasciar svolgere ad operai esperti in quanto molto delicata. Difatti, anche una sola disattenzione in una sola delle fasi sensibili sopra elencate implicheranno la compromissione dell'intero lavoro.
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